Come si sa, il frigorifero è un’invenzione piuttosto moderna, e fino a poco fa la gente, per millenni, ne è stata senza. In effetti la conservazione del cibo è sempre stata la principale preoccupazione dell’essere umano, ma nel corso dei secoli si sono tramandate tecniche che hanno funzionato abbastanza bene, seppur laboriose. Oggi una vita senza frigorifero sembra impensabile, ma è così solo perchè non conosciamo altre alternative, o non siamo abituati ad agire e ad organizzarci. E se volessimo invece risparmiare un po’ di soldi e vivere senza frigorifero?


Come dicevo esistono varie tecniche per mantenere i cibi, o strategie che possiamo mettere in pratica, e non sono neanche tanto complicate. Vediamo come potremmo organizzarci nel caso decidessimo di rinunciare al frigorifero, per risparmiare, perché si è rotto e non vogliamo correre a comprarne un’altro o forse perché un’altro subito non ce lo possiamo permettere:

Sfruttiamo i mesi freddi: d’inverno, se la cucina non è riscaldata, i cibi possono benissimo conservarsi a temperatura ambiente. Se poniamo verdure e avanzi appositamente chiusi in un contenitore di plastica in una dispensa a giorno o in quei carrelli a più piani da cucina, si conserveranno bene (ma gli avanzi cerchiamo di consumarli almeno il giorno dopo). Possiamo naturalmente conservare i cibi anche fuori sul balcone o in giardino, se organizziamo un armadietto e facciamo attenzione ad eventuali animali (anche se a temperature sotto zero tutto si congelerà e non ci saranno odori…).

Usiamo la cantina: i fortunati che hanno una cantina, possono usarla per conservare verdura e frutta.

Compriamo e mangiamo soprattutto cibi che si conservano a temperatura ambiente: ci sono cibi che si conservano fuori dal frigorifero più di altri, come patate, carote, cavoli, zucchine, melanzane, pomodori, ecc. La verdura a foglia e l’insalata non si mantengono fuori per troppo tempo. Le uova si conservano bene a temperatura ambiente.

Facciamo una scorta di scatolame: riempiamo la dispensa di prodotti inscatolati come legumi, piselli, fagiolini, e naturalmente anche prodotti secchi come la pasta , il riso, farine varie e polenta. In scatola si trova, ovviamente anche pesce e carne, che non potremmo conservare altrimenti. Anche olii, spezie e aromi per dolci potremmo conservare in dispensa.

Legumi secchi: anche questi si possono conservare in dispensa e non hanno bisogno di essere messi in frigo. Se vogliamo usarli basta prenderne la dose che ci serve per il pasto che vogliamo preparare.

Disidratiamo verdura e frutta: ci sono in commercio degli essiccatoi che disidratano la verdura e la frutta. In questo modo potremmo conservarle chiuse in sacchetti e riposte nella dispensa. In estate però si potrebbe anche essiccare i cibi al sole, come per esempio fichi, mele, fagioli, mais, ecc.

Facciamo delle conserve di cibi: possiamo ovviamente anche conservare i cibi sterilizzandoli in vasetti nell’acqua bollente, sott’olio o sott’aceto. È così che si faceva in particolare prima, tutti i cibi di stagione che non venivano mangiati venivano messi sotto vetro!

Come si può vedere, modi per conservare il cibo ce ne sono, basta solo organizzarsi. Che bello pensare che in caso di necessità si può ricorrere a questi metodi fattibilissimi…

Vi è mai capitato di rimanere senza frigorifero? Avete mai pensato di avventurarvi in un tentativo simile? In che modo conservereste voi il cibo fuori dal frigorifero?

Fonte: http://www.lavitafrugale.com

 

 

Le famiglie libere dalla schiavitù del frigorifero aderiscono a “M’illumino di meno” e invitano tutte/i a sbrinare il frigorifero il 16 febbraio 2007.
Poi provate a non accenderlo più: il cibo si conserva meglio ed è più buono. E anche il portafoglio e l’ambiente sono mooolto più felici.

Guido mi ha raccontato l’esperienza della sua famiglia:

Non viviamo in Alaska, ma a Cremona e il frigo arreda la nostra comunissima cucina.
Sei anni fa un amico ci raccontava che durante i mesi freddi teneva spento il frigorifero. “Che matto!”.
Poi per comodità, dovevamo stare a casa una settimana tra un giro di ferie ed un altro, ma prima di partire avevamo approfittato per sbrinarlo e lasciarlo spento, così anche se in piena estate, abbiamo provato a vivere una settimana senza frigo.
Non siamo morti. Dal ritorno dalle ferie sono passati 4 anni e mezzo e il frigo è ancora spento.
Non nascondiamo alcuni screzi iniziali tipo “e questo adesso dove lo metto, te e la tua stronz… di non volere accendere il frigo”, ma con qualche taratura sui cibi, sugli acquisti, sulle abitudini alimentari e di cottura oggi non finiamo di stupirci della sua inutilità.

Risultato drastica riduzione dei consumi elettrici (da circa 3 Kilowattora al giorno a 0,7 Kilowattora, forse non lo sbrinavamo con sufficiente regolarità e non era di classe AAAAA comunque succhiava un mucchio di energia), risparmio economico, nessun investimento. Ma il risultato migliore è nella qualità dei cibi che si conservano meglio senza grossi sbalzi di temperatura e a temperatura ambiente sono molto più saporiti. Per non parlare del fastidioso ronzio di un frigo in funzione che ora non esiste più. Adesso pensiamo che i “matti” sono quelli che il frigo lo tengono acceso.

A chi ci chiedeva una via di mezzo (per esempio per autoprodursi il gelato in casa) avevamo dato queste indicazioni:
1) produrre/comprare prodotti “deperibili” e mangiarli “Subito”
1a) accendere il frigo quei 3-6 gg all’anno in cui si mangia il gelato
2) utilizzare frigo più piccoli solo per il gelato ? (burro, latte?, e altro altamente deperibile, ma di piccole dimensioni)
3) mettere il frigo in comune (andare a mangiare il gelato a casa della famiglia che lo produce, così si sta anche insieme)
4) mettere il frigo in comune nel condominio in un’area comune. Un frigo potrebbe bastare per almeno 4 e forse più famiglie.

Marco Deriu sostiene che l’indipendenza è uno dei falsi “valori” occidentali. Spegnere il frigo può essere un modo per creare maggior interdipendenza con chi ci sta attorno.
Altre famiglie hanno messo in comune lavatrice, forno, ecc. – Bisognerebbe cominciare a provare.
Solo da un punto di vista costruttivo si ridurrebbe di almeno il 75% la produzione di questi elementi. Poi utilizzati da più persone (pensiamo al forno) si possono avere migliori rendimenti, e minori costi di manutenzione e miglior durata (di solito un elettrodomestico usato poco o 4 volte tanto dura lo stesso tempo, come una macchina che fa 70.000 o 200.000 km in 10 anni).
Addio al frigorifero. Basta con la schiavitù all’elettrodomestico più ingombrante delle nostre case.
La nuova sfida «ecologica» arriva da Cremona. A lanciare l’associazione Frigo Free Family è Guido Vaudetto, volto noto della rete di Lilliput.
E Caterpillar, la trasmissione di Radio2 ha ripreso la notizia.
Drastica riduzione dei consumi elettrici (da circa 3 Kilowattora al giorno a 0,7 Kilowattora, forse non lo sbrinavamo con sufficiente regolarità e non era di classe comunque succhiava un mucchio di energia), risparmio economico, nessun investimento. Ma il risultato migliore è nella qualità dei cibi che si conservano meglio senza grossi sbalzi di temperatura e a temperatura ambiente sono molto più saporiti.
Molte famiglie bilanciste si sono unite in questa sperimentazione con ottimi risultati. «A chi ci chiedeva» spiega Vaudetto, «una via di mezzo (per esempio per autoprodursi il gelato in casa) avevamo dato queste indicazioni: produrre/ comprare prodotti deperibili e mangiarli subito.
Accendere il frigo quei 3- 6 giorni all’anno in cui si mangia il gelato. Utilizzare frigo più piccoli solo per il gelato. Mettere il frigo in comune. Mettere il frigo in comune nel condominio in un’area comune ». Un frigo potrebbe bastare per almeno 4 e forse più famiglie.
Marco Deriu sostiene che l’indipendenza è uno dei falsi “valori” occidentali. Spegnere il frigo può essere un modo per creare maggior interdipendenza con chi ci sta attorno. «Altre famiglie hanno messo in comune lavatrice, forno. Bisognerebbe cominciare a provare.
Solo da un punto di vista costruttivo si ridurrebbe di almeno il 75% la produzione di questi elementi. Poi utilizzati da più persone (pensiamo al forno) si possono avere migliori rendimenti, e minori costi di manutenzione e miglior durata», conclude Vaudetto.

Ciao e buon passaggio da classe A+++ a classe Zero!!!!!

ps Per trovare motivazione e supporto pratico in questi cambiamenti serve un po’ di GAS e frequentare le persone che con la campagna Bilanci di Giustizia scoprono ogni giorno un segreto per vivere meglio.


Fonte: http://www.blogeko.it

 


 

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