The Divine Cosmos: capitolo 3.2

di David Wilcock

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3.5 - DAVID HUDSON E GLI “ELEMENTI ORMUS”

ELEMENTI ORMUS CONOSCIUTI

Elemento - Numero Atomico

Cobalto 27

Nickel 28

Rame 29

Rutenio 44

Rodio 45

Palladio 46

Silver 47

Osmio 76

Iridio 77

Platino 78

Oro 79

Mercurio 80

Ora introduciamo il lavoro di David Hudson, che nei tardi anni ’70 scopre una sostanza che finirà per trasformare i microcluster in una miniera d’oro nelle sue mani. Hudson spende parecchi milioni di dollari per analizzare e testare in diversi modi queste sostanze misteriose, così che nel 1989 giungerà a brevettare la sua scoperta dei microcluster chiamandoli “ORME” (Orbitally Rearranged Monatomic Elements = Elementi Monoatomici dalle Orbite Modificate). [Nelle discussioni il nome viene comunemente cambiato in elementi “Ormus” o “M-state” per non interferire con il copywright di Hudson]. Hudson mostra un’ampia conoscenza della fisica dei microcluster nelle sue letture pubblicate dai primi anni ’90, ma le sue scoperte sono più controverse di quelle trovate nel testo di Sugano & C. o di quelle di altre pubblicazioni ufficiali. Il brevetto di Hudson si concentra sulle strutture dei microcluster da lui trovate nei seguenti metalli preziosi. (A questo punto dobbiamo notare che Sugano e Koizumi hanno stabilito che sono stati trovati microcluster anche in elementi non metallici).

Secondo Hudson nell’acqua di mare si trova una varietà sconfinata di tutti i metalli che formano microcluster sopra menzionati. In maniera ancor più sorprendente, Hudson afferma che questi elementi potrebbero essere presenti sulla Terra allo stato di microcluster in quantità di più di 10.000 volte superiore che non nella loro comune forma metallica. La ricerca di Hudson dimostra che questi microcluster di metalli si trovano in molti sistemi biologici diversi, comprese molte varietà di vegetali, e che essi possono arrivare a costituire fino al 5% in peso di materia cerebrale di un vitello. Inoltre, tali microcluster agiscono come superconduttori a temperatura ambiente, possiedono qualità superfluide e levitano in presenza di campi magnetici, dal momento che nessuna forza magnetica è in grado di penetrare attraverso i loro gusci esterni. Tali qualità fisiche combaciano con le descrizioni di vari materiali tratti da tradizioni alchemiche in Cina, India, Persia ed Europa. Varie persone si sono offerte volontarie per ingerire microcluster d’oro o “oro monoatomico”, ed hanno raccontato di aver sperimentato gli stessi effetti psichici, come le trasformazioni kundaliniche, riportate nelle scritture Vediche dell’antica India.

Ancor più controverse sono le scoperte brevettate da Hudson riguardanti il riscaldamento di microcluster di iridio. Non appena il materiale viene riscaldato, si osserva un incremento del suo peso del 300% e oltre. C’è di più: non appena un microcluster di iridio viene riscaldato fino a 850° Celsius il materiale scompare fisicamente alla vista e perde tutto il suo peso. Comunque, quando la temperatura viene nuovamente ridotta, il microcluster di iridio riappare e riguadagna gran parte del suo peso originale. Nel suo brevetto, Hudson ha una tabella generata da analisi termo-gravimetriche che illustrano l’evolversi di questo comportamento.

L’idea di un materiale che aumenta di peso, poi spontaneamente perde peso e scompare completamente alla vista non è più così fuori luogo se combiniamo le scoperte di Kozyrev con le modifiche di Ginzburg alle equazioni convenzionali della relatività e le scoperte di Mishin e Aspden sulle densità multiple dell’etere. Nel primo capitolo, Kozyrev ha mostrato come il riscaldamento o il raffreddamento di un oggetto possa influire sul suo peso in modi sottili ma misurabili. Abbiamo anche visto che questi incrementi e decrementi avvengono in improvvise esplosioni “quantiche”, non in modo lento e progressivo. Il prof. Vladimir Ginzburg suggerisce che la massa di un oggetto si converta in campo puro non appena si approssima alla velocità della luce, e i dati di Mishin e Aspden suggeriscono che la massa in realtà si evolva in una densità di energia eterica più elevata.

Così, gli effetti osservati e brevettati sui microcluster di iridio in questo volume forniscono la prima grande prova dell’idea che un oggetto possa essere completamente spostato in una dimensione (o densità) di energia eterica più elevata. Nel caso del microcluster di iridio, sembrerebbe che la struttura geometrica del microcluster permetta che l’energia del calore venga imbrigliata molto più efficientemente. L’imbrigliamento delle vibrazioni di calore, poi, crea una estrema risonanza a una temperatura relativamente più bassa, portando le vibrazioni interne dell’iridio oltre la velocità della luce. (E’ plausibile che le vibrazioni interne siano già relativamente vicine alla velocità della luce prima che venga introdotta tale risonanza, grazie alla velocità alla quale l’etere fluisce attraverso il “vortice” atomico delle nuvole elettroniche negative e del nucleo positivo). Poi, quando la soglia della velocità della luce viene raggiunta, l’energia eterica dell’iridio si sposta in una dimensione più alta, causando così la sua scomparsa dalla vista. Quando la temperatura viene ridotta, l’iridio ritorna nella nostra dimensione, dal momento che le pressione che lo teneva nella dimensione superiore è stata eliminata.


3.6 - ANOMALIE NELLE FORMAZIONI CRISTALLINE

Ora che abbiamo trattato dell’anomala situazione dei microcluster, siamo pronti ad affrontare i problemi più convenzionalmente riconosciuti della formazione dei cristalli. Il comune sale da tavola è l’esempio perfetto di come due elementi diversi, sodio e cloro, possano fondersi insieme e generare un Solido Platonico, in questo caso il cubo. Due atomi di idrogeno e uno di ossigeno si uniscono in forma di tetraedro per creare la molecola dell’acqua, (che non è un cristallo allo stato liquido ma ha una molecola tetraedrica), e i cristalli di fluoro formano un ottaedro. I cristalli che si formano con queste proprietà manterranno dappertutto al loro interno lo stesso modello, e sono simmetrici. Una descrizione più tecnica è che i cristalli sono “solidi che hanno superfici (facce) piatte che si intersecano secondo angoli specifici, e sono ordinati a livello microscopico”. La nostra domanda chiave da ricordare qui dovrebbe essere: “perché i vortici di energia che sono sferici finiscono per unirsi insieme con questi angoli e schemi così geometricamente precisi?” La risposta, ovviamente, deve essere trovata nella comprensione dei Solidi Platonici come strutture di energia “armonica” nell’etere.

La definizione classica di Glusker e Trueblood di come si formino i cristalli è che essi sono prodotti da…

…un assembramento di atomi che si ripete regolarmente. Ogni cristallo può essere visto come costituito dalla continua e ripetuta traslazione tridimensionale di un qualsiasi schema strutturale di base. (grassetto aggiunto)

Il termine “traslazione” significa ruotare un oggetto specifico di un preciso numero di gradi, come ad esempio 180°, il che formerebbe un cristallo “a due direzioni” dal momento che ci sono due traslazioni di questo tipo in un angolo giro di 360°. Così, “una traslazione ripetuta” significa che l’elemento strutturale di base (atomo o gruppi molecolari di atomi) che forma un cristallo può essere ruotato allo stesso modo più e più volte per formare lo schema ripetuto. Il termine tecnico per un accomodamento così regolare è periodicità, che significa che un cristallo è fatto di una “qualsiasi unità strutturale di base che si ripete infinitamente in tutte le direzioni, che riempie tutto lo spazio” al proprio interno. La stessa struttura (atomo o gruppo di atomi) continua a ripetersi nella stesso, periodico, modo; da cui il termine periodicità.

Nella teoria classica della formazione “periodica” del cristallo, ogni atomo conserva la propria forma e dimensione originale e non influenza gli altri atomi a parte quelli ai quali è direttamente collegato.

E’ importante comprendere che il modello della periodicità ha funzionato molto bene in cristallografia. Ogni tipo di cristallo scoperto potrebbe essere analizzato con questo metodo, e gli angoli tra le sue facce potrebbero essere predetti in base a semplici principi geometrici. In più, nel 1912, Max Von Laue scoprì un modo per utilizzare i raggi X per illuminare la struttura interna dei cristalli, creando quello che viene chiamato come “diagramma di diffrazione”. Il diagramma appare come un assembramento di singoli punti di luce su uno sfondo scuro. Questo fatto portò ad una intera scienza di ‘cristallografia a raggi X’ che fu formalizzata da William H e William L. Bragg, dove i punti di luce vengono analizzati geometricamente in relazione l’uno all’altro al fine di determinare cosa realmente sia la struttura di un vero cristallo. Nei settant’anni successivi a questa scoperta, ogni diagramma di diffrazione che è stato analizzato dagli scienziati della scienza ufficiale si adattava perfettamente al modello della periodicità, cosa che portò all’inevitabile ed apparentemente semplice conclusione che i cristalli fossero un assembramento di singoli atomi in unità strutturali.

Uno delle regole più puramente matematiche del modello della periodicità è che un cristallo può avere solo rotazioni (traslazioni) in 2, 3, 4 e 6 direzioni. In questo modello, se si ha un cristallo che è effettivamente fatto di singoli atomi o molecole in una struttura periodica ripetitiva, il cristallo non può avere una rotazione a 5 sensi o una rotazione in più di 6 direzioni. “Si suppone” che gli atomi mantengano le loro proprie identità puntiformi e che non si uniscano con altri atomi in un intero più grande. Tuttavia, in termini puramente geometrici, il dodecaedro ha cinque assi di simmetria e l’icosaedro ha 5 e 10 assi di simmetria. Questi Solidi Platonici soddisfano tutti i requisiti per la simmetria, come sottolineato dal dr. Wolff precedentemente in questo capitolo, ma non si può semplicemente impacchettare singoli atomi per creare una di queste forme. Quindi il dodecaedro e l’icosaedro hanno la simmetria ma ancora non hanno la periodicità delle formazioni cristalline. Perciò, non c’era nessun indizio in scienza che facesse credere che entrambe queste forme potessero comparire come strutture molecolari cristalline, era “impossibile”. O almeno così credevano loro…..

Ora addentriamoci nell’infame incidente di Roswell. Secondo l’ex impiegato di Groom Lake / Area 51 Edgar Fouche, sui resti rinvenuti sono state trovate delle strutture molecolari che non soddisfano il modello convenzionale della periodicità cristallina. Questi vennero conosciuti come “quasi-cristalli” (quasi-crystals), abbreviazione di “cristalli quasi-periodici” (quasi-periodic crystals) Sia l’icosaedro sia il dodecaedro apparvero in queste leghe uniche. Simili a microcluster ma ad un più elevato ordine di grandezza, questi quasi-cristalli manifestavano molte strane proprietà, come estrema durezza, estrema resistenza al calore e non-conduttività elettrica, anche se normalmente i metalli presenti in queste formazioni sono dei conduttori! (Questo concetto sarà chiarito nelle prossime righe). Diversamente dai microcluster, che pare si possano formare individualmente solo da “strisce di cluster”, i quasi-cristalli possono essere raggruppati insieme per formare delle leghe. Fouche afferma quanto segue sul proprio sito internet, con il grassetto aggiunto da noi:

Ho detenuto cariche all’interno della USAF [l’Aeronautica Militare USA] che richiedevano che fossi in possesso di accessi Top Secret, Top Secret-Crypto e di classe “Q”…

Nella sala centrale a Groom [base top secret di Groom Lake], ho udito parole come Forze di Lorentz, detonazioni pulsanti, radiazione ciclotroniche, generatori di campo a trasduzione di flusso quantico, lenti di energia di quasi-cristalli e ricevitori quantici EPR. Mi hanno detto che i quasi-cristalli erano la chiave [d’accesso] ad un intero nuovo ramo di tecnologie per la propulsione e le comunicazioni.

A tutt’oggi sono oggetto di forti pressioni affinché spieghi le eccezionali proprietà elettriche, ottiche e fisiche dei quasi-cristalli e il perché tali ricerche vengano secretate…

Quattordici anni di ricerche sui quasi-cristalli hanno permesso di stabilire l’esistenza di una ricca varietà di quasi-cristalli stabili e meta-stabili con cinque, otto, dieci e dodici assi di simmetria, con strane strutture [come il dodecaedro e l’icosaedro] e interessanti proprietà. Si è reso necessario sviluppare nuovi strumenti per lo studio e la descrizione di questi straordinari materiali.

Ho scoperto che ricerche segrete hanno mostrato che i quasi cristalli sono molto promettenti come materiali per lo stoccaggio di grandi energie, componenti di matrici metalliche, barriere termiche, rivestimenti inusuali, sensori ad infrarossi, applicazioni laser ad alta potenza ed elettro-magneti. Alcune leghe ad alta resistenza e alcuni strumenti chirurgici sono già sul mercato. [Nota: Wilcock è stato personalmente informato nel 1993 che il Teflon e il Kevlar sono entrambi frutto di retro-ingegneria]

Una delle storie che mi sono state raccontate più di una volta era che una delle coppie di cristalli usate nella propulsione dell’incidente di Roswell fosse un Cristallo di Idrogeno. Fino a poco tempo fa, creare un cristallo di idrogeno andava oltre le nostre conoscenze scientifiche. Ora la situazione è cambiata. In un Programma Black Top Secret, sotto la DOE, è stato scoperto un metodo per produrre cristalli di idrogeno, poi la produzione è iniziata nel 1994.

Il lattice di quasi-critalli di idrogeno, e un altro materiale non nominato, formavano le basi per la propulsione a scudo plasmatico del velivolo di Roswell ed era una parte integrante del motore bio-chimico del veicolo. Una quantità di avanzata cristallografia che gli scienziati non osavano nemmeno sognare fu scoperta da scienziati ed ingegneri che valutarono, analizzarono e tentarono di risalire per retro-ingegneria alla tecnologia che si era presentata col veicolo di Roswell e con altri otto veicoli che caddero dopo di allora.

Discutibilmente, dopo 35 anni di segrete ricerche sui materiali di Roswell, coloro che avevano recuperato queste tecnologie hanno ancora centinaia se non migliaia di enigmi irrisolti su quanto hanno trovato, ed è stato giudicato “prudente” introdurre i “quasi-cristalli” nel mondo non scientifico con una certa gradualità. Ora ci sono letteralmente migliaia di riferimenti diversi ai quasi-cristalli su Internet, completamente privi di ogni menzione ai microcluster. (Non un singolo studio scientifico tra quelli che siamo stati in grado di trovare in rete menziona i quasi-cristalli e i microcluster nello stesso documento). Molti dei riferimenti ai quasi-cristalli provengono da compagnie che sono partner del governo, ed è facile intuire come vengano studiati in modo intenso ed ampio. Tuttavia, non vengono quasi mai menzionati sui media generalisti, e nonostante ciò presentano una sfida unica alle nostre prevalenti teorie della fisica quantica. La ricerca va avanti, ma con una esaltazione molto dimessa.

Dan Schechtman è stato insignito dell’onere/onore di aver scoperto (o di aver avuto la possibilità di ri-scoprire) i quasi-cristalli l’8 Aprile 1982 con una lega Alluminio-Manganese (Al6Mn) che all’inizio era allo stato di liquido fuso e che poi veniva raffreddata molto velocemente. Si è verificata la produzione di cristalli in forma di icosaedro, come determinato dal diagramma a diffrazione che è stato osservato, simile all’immagine qui sotto. I dati di Schechtman non sono mai stati pubblicati fino al Novembre 1984! Nell’immagine a destra della figura 3.4 possiamo vedere chiaramente un numero di pentagoni, che indica la simmetria a cinque assi dell’icosaedro:

Come abbiamo detto, con l’avvento dei quasi-cristalli, sono apparsi sia il dodecaedro che l’icosaedro, insieme ad altre inusuali forme geometriche, che in qualche modo completano la comparsa di tutti e cinque i Solidi Platonici nel mondo molecolare. Sia il dodecaedro che l’icosaedro posseggono elementi di simmetria a cinque assi con le loro strutture pentagonali. La figura 3.5 di An Pang Tsai del NRIM di Tsukuba, Giappone, mostra una lega quasi-cristallina di Alluminio-Rame-Ferro in forma di dodecaedro e una lega di Alluminio-Nichel-Cobalto in forma di prisma decagonale (10 lati):

Il problema, qui, è che non si possono creare tali cristalli usando singoli atomi uniti insieme, ma, come possiamo ancora vedere nelle fotografie, essi sono assai reali. Il problema chiave per gli scienziati, allora, è come spiegare e definire il processo per mezzo del quale si formano questi cristalli. Secondo A.L. Mackay, uno dei modi per includere la simmetria a cinque assi nella definizione cristallografica è “l’abbandono dell’atomicità”.

Strutture frattali con cinque assi ovunque richiedono che vengano abbandonati gli atomi di grandezza finita. Questo non è un assunto realistico per i cristallografi del mondo, ma i matematici sono liberi di esplorarlo. [grassetto aggiunto]

Ciò che questo suggerisce è che, similmente ai microcluster, pare che i quasi-cristalli non abbiano più atomi individuali, ma piuttosto che gli atomi si siano fusi insieme in una unità attraverso l’intero cristallo. Mentre può apparire impossibile da credere per i cristallografi, in realtà è tra le quattro più semplici potenziali soluzioni al problema di A. L. Mackay, poiché include la semplice geometria tridimensionale e si correla con le nostre osservazioni sui microcluster. Ancora: dal momento che i cristalli sono molto reali, l’unico grande ostacolo da superare è la nostra fissazione sulla credenza che gli atomi siano fatti di particelle.

Un altro esempio a riguardo si ha nel Condensato di Bose-Einstein, teorizzato per la prima volta nel 1925 da Albert Einstein e Satyendranath Bose, e dimostrato per la prima volta in un gas nel 1995. In breve, un Condensato di Bose-Einstein è un grande gruppo di atomi che si comporta come se fosse una particella singola, con ogni atomo che lo compone che sembra occupare simultaneamente tutto lo spazio e tutto il tempo attraverso l’intera struttura. Si misura che tutti gli atomi vibrano alla stessa esatta frequenza e viaggiano alla stessa velocità, e tutto appare essere situato nella stessa area di spazio. Le varie parti del sistema agiscono rigorosamente come un intero unificato, perdendo ogni segno di individualità. Questa è la vera proprietà richiesta a un superconduttore per esistere. (Un superconduttore è una sostanza che conduce elettricità senza perdita di corrente).

Tipicamente, un condensato di Bose-Einstein può essere formato solo a temperature estremamente basse. Tuttavia, sembra di osservare un processo simile a quello che avviene nei microcluster e nei quasi-cristalli, dove non esiste più un senso di identità atomica individuale. Sorprendentemente, un altro processo simile avviene anche nella luce laser, conosciuta come luce “coerente”. Nel caso del laser, l’intero fascio di luce si comporta come se fosse un unico “fotone” nello spazio e nel tempo; in un fascio laser non c’è nessun modo per separare fotoni individuali. E’ interessante notare che i laser, i superconduttori e i quasi-cristalli sono stati tutti trovati in tecnologie ET recuperate dal 1940 in poi.

Tutto questo ovviamente introduce un intero nuovo mondo di fisica quantica sul tavolo della discussione. Nel tempo, pare che i quasi-cristalli e il condensato di Bose-Einstein saranno usati molto più diffusamente e compresi come esempi di come siamo stati fuori strada nel nostro pensiero dei quanti basati su “particelle”. Inoltre, il fisico britannico Herbert Froehlich ha supposto nei tardi anni ’60 che sistemi viventi si comportano frequentemente come i condensati Bose-Einstein, suggerendo che sia in atto un ordine a scala più alta. Discuteremo di questo nei capitoli successivi, che si accordano con la biologia eterica.

La nostra prossima domanda riguarda le nuvole di elettroni che sono state osservate nell’atomo. Rod Johnson e Dan Winter hanno entrambi notato che nell’atomo le nuvole di elettroni a forma di lacrima si adattano perfettamente alle facce dei Solidi Platonici. Winter si riferisce alle nuvole di elettroni come “coni a vortice” (vortex cones), e la figura 3.6 è sfortunatamente una copia illeggibile della Tavola Periodica degli Elementi come originariamente ideata da Sir William Crookes, uno scienziato famoso e altamente rispettato dei primi del ‘900, il quale in seguito divenne investigatore nel campo della parapsicologia. Nella parte bassa dell’immagine, vediamo un’illustrazione di come i “coni a vortice” si adattino su ogni faccia dei Solidi Platonici.

(Pare che una copia più leggibile della figura 3.6 esista in uno dei libri precedenti di Winter. Alcuni dei nomi degli elementi possano essere ricavati guardando l’immagine a grandezza naturale, e altri possano essere dedotti dalla loro posizione in relazione alla classica Tavola Periodica degli Elementi. Il documento ovviamente si legge dall’alto in basso, e il primo elemento che è scritto proprio sotto i due cerchi al centro è l’Elio, e la linea poi si muove verso l’elemento successivo. La scala sulla sinistra è una serie di misure graduate, che inizia dallo 0° della linea superiore e aumenta di unita di 10° per ogni linea. I numeri dei gradi scritti sulla scala sono 50, 100, 150, 200, 250, 300, 350 e 400. Questo pare indicare che la teoria di Sir Crookes comprendesse rotazioni angolari o traslazioni degli elementi in base alla loro geometria quando ci muoviamo da un elemento al successivo. Possiamo vedere che l’onda è per lo più dritta, ma al tempo stesso ci sono inclinazioni nella linea che sembrano corrispondere a rotazioni angolari più ampie che devono essere fatte).

Ritornando ai Solidi Platonici nell’etere, Aspden afferma che essi agiscono come “cristalli fluidi”, cioè che si possono comportare come solidi e come liquidi allo stesso tempo. Così, dopo aver capito che le nuvole di elettroni sono tutte posizionate secondo il modello dei Solidi Platonici, diventa molto più facile capire come si formino i cristalli e anche come probabilmente si formino i quasi-cristalli. Ci sono “nidi” di Solidi Platonici nell’atomo, un solido per ogni sfera principale nel “nido”, proprio come ci sono “nidi” di nuvole elettroniche a differenti livelli di valenza tutti co-esistenti. I Solidi Platonici formano una griglia e una struttura energetica attraverso cui l’energia eterica deve fluire non appena si avvicina al centro positivo di bassa pressione dell’atomo. Così, vediamo che ogni faccia dei Solidi funziona come un tunnel attraverso cui l’energia deve passare, creando ciò che Winter ha chiamato “coni a vortice”.

Ora che il necessario contesto è stato chiarito, i concetti di Johnson sulla simmetria Platonica all’interno della struttura di atomi e molecole del prossimo capitolo non dovrebbero risultarci così strani come probabilmente appaiono alla maggior parte delle persone. Dato quello che abbiamo visto nell’estesa ricerca che è stata sviluppata, specialmente con l’ingegneria dei quasi-cristalli, pare che questa informazione sia già sfruttata dall’umanità in certi circoli ristretti.


RIFERIMENTI:

1. Aspden, Harold. Energy Science Tutorial #5. 1997. URL: http://www.energyscience.co.uk

2. Crane, Oliver et al. Central Oscillator and Space-Time Quanta Medium. Universal Expert Publishers, June 2000, English Edition. ISBN 3-9521259-2-X

3. Duncan, Michael A. and Rouvray, Dennis H. Microclusters. Scientific American Magazine, December 1989.

4. Fouche, Edgar. Secret Government Technology. Fouche Media Associates, Copyright 1998/99. URL: http://fouchemedia.com

5. Hudson, David. (ORMUS Elements) URL: http://www.subtleenergies.com

6. Kooiman, John. TR-3B Antigravity Physics Explained. 2000. URL: http://www.fouchemedia.com

7. Mishin, A.M. (Levels of aetheric density) URL: http://alexfrolov.narod.ru

8. Winter, Dan. Braiding DNA: Is Emotion the Weaver? 1999. URL: http://soulinvitation.com

9. Wolff, Milo. Exploring the Physics of the Unknown Universe. Technotran Press, Manhattan Beach, CA, 1990. ISBN 0-9627787-0-2. URL: http://members.tripod.com

[1] in inglese God=Dio, (N.d.T.)

[2] In acustica musicale, si definisce diatonica una scala ottenuta mediante la divisione dell’ottava in 5 toni e 2 semitoni. Wilcock si riferisce ai suoni diatonici come puri in quanto i loro rapporti numerici (considerati nella scala naturale) si approssimano all’intero. (N.d.T.)

[3] Ossia inerti (N.d.T.)

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Originale in inglese: http://www.divinecosmos.com

Tradotto da Mauro Carfi e Andrea Calabrese per Stazione Celeste: www.stazioneceleste.it

 

Fonte: http://www.amadeux.it

 


 

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